(ANSA) – NAPOLI, 08 MAR – Cercasi ‘fatine’ per l’attività di baby sitter. Da Napoli l’appello: “Offriamo lavoro di qualità” ma solo “a chi ama veramente i bambini ed è disposto a ‘formarsi’ professionalmente”.

In una fase contraddistinta dall’emergenza dovuta alla pandemia, e alle sue gravi conseguenze sull’economia e sul mondo del lavoro, arriva l’appello di “Compagnia delle fate”, azienda di baby sitting a domicilio fondata nel 2002 con sede nel capoluogo campano e attiva anche a Roma e a Milano. La società offre un’opportunità di formazione e lavoro, rivolta soprattutto alle donne, per chi volesse cimentarsi nella carriera di baby sitter. Un settore nel quale, però, offerta e domanda di lavoro non coincidono. Troppo spesso non si individuano profili adatti al lavoro che si offre.
Di qui la richiesta: “Chiediamo competenza e passione: inviateci i vostri curricula, li valuteremo uno per uno”.
La fondatrice della “Compagnia delle fate” è Monica Grassi: nel 2002 crea un’azienda di servizi alla famiglia. In meno di tre anni le ‘fatine’ a Napoli diventano decine, per poi aumentare con l’apertura anche a Roma, Milano e, in estate, Costa Smeralda. Oggi Grassi può disporre di poco meno di 280 ‘fatine’ a turnazione (“si utilizza la ‘banca del tempo’”) e con partita Iva. E da un anno che è decollato il progetto ‘Nonna sitter’ perchè, dice Monica, “anche i nonni sono come i bambini ed è giusto farli sorridere con la spensieratezza che meritano”. Ma come si diventa ‘fatina’? “Le candidate vengo prima formate e poi aggiornate costantemente” spiega all’ANSA la fondatrice. In che pochissime, però, dopo un contatto iniziale arrivano fino in fondo. “C’è chi preferisce stare a casa a percepire l’ammortizzatore sociale, chi crede che il lavoro di baby sitter sia semplicemente custodire i figli degli altri. Ma una brava tata fa ben altro”. La ‘fatina’ arriva a casa della famiglia che l’ha richiesta – la prenotazione può arrivare fino ad appena tre ore prima – con tanto di ali, cerchietto e bacchetta magica – il tutto indossato magari in ascensore – “e un trolley dei desideri con tanto materiale per creare giochi e laboratori creativi con i bimbi”. (ANSA).