Più del 50% degli italiani sotto i 16 anni soffre di carenza di vitamina D. E i più esposti ai rischi per la salute derivati da questa insufficienza risultano gli adolescenti. Sotto accusa è soprattutto la scarsa esposizione al sole da cui dipende oltre il 90% dell’assorbimento della sostanza. E lo stile di vita troppo indoor di questo periodo dell’anno influenza in modo significativo lo stato vitaminico.
“La dieta gioca un ruolo trascurabile nella carenza di vitamina D –
Il latte e più in generale gli alimenti, anche se fortificati con vitamine, non rappresentano una modalità ottimale per la prevenzione dell’ipovitaminosi nel bambino e nell’adolescente. Può essere quindi necessario ricorre a integratori alimentari che possono svolgere un ruolo particolarmente utile in età pediatrica. Sono prodotti assolutamente sicuri ed efficaci, che devono però essere assunti solo su indicazione e consiglio del pediatra di famiglia anche in termini di posologia corretta”.
Al congresso di Paestum un’intera sessione è dedicata anche alle vitamine del complesso B. “Hanno un ruolo importantissimo per compensare le carenze da diete di esclusione collegate ad allergie o intolleranze alimentari – sottolinea Biasci – Questi problemi di salute sono in forte crescita e adesso interessano più dell’8% dei bambini italiani. Risulta così fondamentale anche per questo gruppo di vitamine un eventuale utilizzo di adeguati integratori in caso di deficit, più frequenti nei bambini che fanno uso di diete di esclusione o sbilanciate”.
In particolare, occorre avere particolare cura delle famiglie che scelgono per sé e i propri figli uno stile alimentare a base vegetale, soprattutto se totalmente privo di proteine di origine animale. In questi casi, l’utilizzo dell’integrazione con vitamine del complesso B e della vitamina B12 è obbligatorio
Una corretta alimentazione è alla base della crescita equilibrata dei nostri figli e sappiamo bene quanto sia importante garantire ai piccoli, sin dallo svezzamento, il giusto apporto di macronutrienti e micronutrienti
Ma cosa accade quando i bambini seguono una dieta sbilanciata? Quali accortezze bisogna usare? Le diete sbilanciate – dieta vegetariana, vegana e l’iperalimentazione – possono essere molto diverse tra loro, ma tutte hanno un comune denominatore: il rischio di impoverire l’alimentazione dei bambini di nutrienti fondamentali e indispensabili per un corretto sviluppo fisico e cognitivo.
Bambini (Qualche suggerimento)
E’ importante che i genitori alimentino in modo corretto i figli, in modo da cercare da cercare di evitare problemi di salute e l’obesità, che oggi è in grande aumento nei bambini proprio a causa di abitudini alimentari scorrette.
Qualche consiglio utile.
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Fare attenzione al consumo di bibite zuccherate, sia con zuccheri sia con dolcificanti, e ai succhi di frutta, rispetto ai quali è sempre meglio preferire l’acqua, Anche gli snack, merendine, patatine, caramelle, chewing-gum , ecc. Andrebbero evitati o molto ridotti;
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Non usare mai il cibo come ricompensa (ad esempio, promettere al bambino di fargli mangiare un dolce se mangia la verdura o se si comporta bene);
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Controllare il peso dei bambini.
I bambini sono spesso attratti da prodotti di largo consumo, pensati appostare loro, con confezioni accattivanti che richiamano la loro attenzione con colori e forme particolari, come accade con molti dolciumi. La maggior parte di questi prodotti contiene additivi, (coloranti ad esempio, ma anche molti altri), che per i bambini sono molto più dannosi rispetto agli adulti, Proprio per questo è importante che i genitori vigilino e diano loro, fin da piccoli, una sana educazione alimentare, che li abitui a mangiare alimenti adatti alla loro crescita e al loro sistema immunitario.
Oltre agli accorgimenti di carattere alimentare è assolutamente necessario che i bambini siano incoraggiati a praticare attività fisica e a tralasciare o a ridurre quelle sedentarie, come guardare la televisione o giocare ai videogiochi o con giochi elettronici in generale.
L’attività fisica è indispensabile per un corretto sviluppo muscolare, motorio e nervoso; gli sport di gruppo e di squadra insegnano ai bambini a porsi in relazione con coetanei e più in generale con altre persone. Anche la scuola di ogni ordine e grado, dovrebbe prevedere almeno 1 ora di attività fisica,
Il famoso detto “Meglio un asino vivo che un Dottore Morto” è una verità assoluta!