Introversi vs Estroversi

Sappiamo che esistono persone introverse ed estroverse.
E sappiamo anche che essere introversi non è affatto un difetto o un atteggiamento da correggere.
Sono semplicemente due tratti che distinguono la dimensione centrale della personalità: per gli estroversi l’appagamento emotivo arriva soprattutto dall’esterno, mentre per gli introversi dall’interno.
Gli estroversi tendono ad avere tante amicizie e sono a loro agio in contesti sociali o quando si tratta di conoscere persone nuove, gli introversi invece preferiscono circondarsi di poche selezionate persone e dopo un evento sociale (che comunque non disdegnano) hanno bisogno di un “periodo di ricarica” in cui poter rimanere da soli con sé stessi.
Essere introversi non significa essere timidi.

 

La timidezza

Per quanto riguarda la timidezza invece, il discorso è un po’ diverso perché al contrario del semplice introverso (che vive benissimo la sua dimensione) molto spesso la persona timida sente di avere un blocco che vorrebbe superare, ma di cui per qualche motivo non riesce a liberarsi, causandole quindi frustrazione e sofferenza perché la porta a rinunciare ad esperienze che in realtà avrebbe voluto fare.
Per i bambini, con la loro enorme sensibilità e l’incapacità di gestire e controllare pienamente le proprie emozioni, la timidezza può diventare davvero un guscio invalicabile che li porta a chiudersi sempre più in loro stessi.
Crescere un bambino timido può essere impegnativo, per i bambini più estroversi infatti le cose sembrano molto più facili.
Ma ricorda che il tuo bambino timido è capace di cose incredibili ed essere timido non è in alcun modo una debolezza.

 

 

Ecco alcune cose che puoi fare per aiutare un bambino timido:

 

1) Prima di tutto, non etichettare tuo figlio come timido.
Ribadire davanti a lui la sua timidezza, non farà che rafforzarla!
Proprio come sentirsi dire di “essere cattivi” porta i bambini a comportarsi male (si convincono di esserlo e si comportano di conseguenza) lo stesso vale per le altre “etichette”, timidezza compresa.
Perciò, se qualcuno ti chiede se tuo figlio è timido in sua presenza, rispondi semplicemente che non ha voglia di parlare in quel momento.
2) Se tuo figlio si sente a disagio in grandi raduni o situazioni sociali, prova ad andare un po’ prima in modo che abbia il tempo di mettersi a proprio agio e magari costruire una connessione individuale con una o due persone prima che il gruppo si allarghi.
3) Fate le prove!
Quando siete da soli, in un ambiente famigliare, metti in scena giochi di ruolo in cui fingere di essere in una situazione sociale e tramite travestimenti, peluche o pupazzetti fai in modo che tuo figlio si eserciti a salutare qualcuno o a fare due chiacchiere.
4) Incoraggia tutti gli altri aspetti della sua personalità.
Forse lui o lei è incredibilmente creativo/a, abile manualmente o perspicace.
Concentrati su questi aspetti e sottolineaglieli, mostrando quanti pregi ha!
Questo farà aumentare la sua autostima e quindi la fiducia in se stesso… arme potenti contro la timidezza!
5) Non forzarlo in situazioni che lo mettono a disagio.
La terapia d’urto non funziona contro la timidezza.
Costringere un bambino timido a buttarsi nella mischia o a prendere parte a situazioni ed eventi che lo mettono in agitazione non farà che aumentare la sua ansia sociale.
Da evitare anche cose come “saluta!” ogni volta che si incrocia un conoscente, lo farà sentire ancora più sotto pressione!
6) Non essere iperprotettiva
Ricorda che anche il tuo bambino timido vuole essere coinvolto.
Come detto prima, spesso il timido vorrebbe partecipare, ma non riesce a fare il primo passo.
Quindi, pur senza mai forzarlo, non evitare a prescindere le nuove esperienze e invece di demordere subito e allontanarlo dalla situazione solo perché “non si lancia”, prova ad accompagnarcelo gradualmente, rispettando i suoi tempi.
Un esempio: tua figlia vorrebbe tanto farsi fare il trucco sul viso alla festa di compleanno, ma si vergogna ad avvicinarsi alla truccatrice.
Invece di portarla via, accompagnala e restate qualche minuto lì vicino a guardare gli altri bambini che si lasciano truccare, scambia qualche battuta con la truccatrice e “rompete il ghiaccio”, magari fatti fare anche tu un piccolo disegno sulla guancia… a quel punto è molto probabile che anche tua figlia vorrà sedersi sulla sedia per farsi fare il disegno che voleva!
7) Non rispondere al posto suo
Se il bambino si rifiuta di rispondere ad una domanda che gli viene posta, non forzarlo e rispondere per lui. Aspetta semplicemente in silenzio per dargli la possibilità di pensare senza pressioni alla risposta da dare.
Dagli l’opportunità di lottare con le sue forze rafforzerà la sua fiducia e lo spronerà nel tentativo di rispondere.
Rispondere al posto suo invece gli farà capire che noi per primi non crediamo possa farcela da solo… e che in ogni caso saremo sempre lì pronti a sostituirci a lui (cosa che invece non sarà sempre possibile!)
8) Crea occasioni one-to-one
I bambini timidi spesso si comportano meglio in situazioni di gioco “uno a uno” che in contesti di grandi gruppi. Se tuo figlio preferisce giocare solo con un altro bambino, considera l’idea di organizzare appuntamenti di gioco “uno alla volta” con altri bambini del vicinato. Sarà è un ottimo modo per il tuo bambino di costruire amicizie e abilità sociali.

 

“Sebbene la modestia sia una virtù, la timidezza è tuttavia un vizio.”

(Thomas Fuller)

 

E tu, hai mai avuto difficoltà a crescere un bambino timido o sei stato timido anche tu?
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