Come spiegare Halloween ai bambini? Viverla come una festa da condividere in famiglia, trovare parole e concetti adeguati ad ogni fascia d’età.

 

Zucche dal sorriso inquietante, costumi da streghe e maschere da fantasmi, dolcetti con ragni e ragnatele di cioccolato: Halloween è oramai una festa entrata di fatto nel calendario degli appuntamenti di grandi e bambini. Ma per spiegare a questi ultimi di cosa si tratta e perché si celebra, “è opportuno selezionare bene il linguaggio e le modalità comunicative da usare a seconda della fascia d’età del bambino”, spiegano gli esperti.

 

Come spiegare Halloween ai bambini?

“I bambini della scuola primaria, ad esempio, tendenzialmente sono affascinati da questa festa per la sua atmosfera buia e gotica: a loro si può spiegare l’origine dell’usanza di travestirsi o di fare “dolcetto o scherzetto”, nata da popolazioni celtiche che poi l’hanno esportata in America; ma con i più piccoli è necessario un approccio diverso”.

E’ opportuno comunque che qualsiasi discorso su Halloween non prescinda dalla condivisione con gli adulti di riferimento: “magari attraverso una lettura, adeguata all’età, con mamma e papà, una serata casalinga a tema o la preparazione di dolcetti: una pratica che andrebbe attuata sempre ed è ancor più significativa per questa ricorrenza caratterizzata da una certa dose di mistero”.

 

 

Come spiegare la festa di Halloween ai bambini piccoli

Per i bambini che frequentano l’asilo nido e la scuola dell’infanzia, è consigliabile che il focus della spiegazione, se richiesta, resti sulla zucca: “A questa età, meglio lasciar perdere streghe, teschi e fantasmi, che potrebbero turbarli, allo stesso modo di costumi e maschere indossati dai genitori, ai quali raccomando cautela. I bambini piccoli, e fino ai 3-4 anni fanno fatica a scindere finzione e realtà e potrebbero spaventarsi: accogliamo la loro paura, restiamo loro accanto e non obblighiamoli a presenziare a festeggiamenti che potrebbero inquietarli”.

Con i bambini anche molto piccoli è comunque possibile vivere l’atmosfera di questa festa intagliando una zucca insieme, decorandola e mettendola in casa come addobbo.

“Si può anche preparare insieme e condividere un menu a base di zucca, dai tortelli ai muffin, e con i piccolissimi si possono fare delle manipolazioni con pezzettini di zucca cotta”.

 

 

La storia di Halloween per i bambini

Per i bambini del nido più grandicelli e per i bambini della scuola dell’infanzia, potremmo proporre una breve narrazione sul tema della zucca, ortaggio di stagione: “raccontiamola proprio come una storia, accentuando il fatto che Halloween è una festa legata alla terra, alla stagionalità, al ritmo della natura: già più di dieci anni fa il giornalista e scrittore americano Richard Louv, ha lanciato un grido d’allarme, coniando l’espressione ” deficit di natura”, per esprimere la privazione progressiva cui i bambini vanno incontro nel frequentare poco il contesto natura. Diamo loro questa occasione, ricordandoci quanto anche Maria Montessori abbia insistito sulla natura come maestra di vita”.

“E’ importante recuperare con i bambini più piccoli proprio il significato di una festa connessa con i ritmi della natura. Valorizziamo quindi l’aspetto positivo, ovvero il passaggio dal sole e dall’energia dell’estate al freddo ed al riposo dell’inverno, che coincide con il sonno della natura, con il letargo degli animali. Per i bambini il concetto di luce e buio e quello dell’alternanza delle stagioni sono infatti di più facile comprensione. Cogliamo l’occasione sia per esplorare con i nostri bambini la natura che ci circonda, con i suoi cambiamenti in questa stagione dell’anno, magari attraverso una bella passeggiata nel bosco, che per accogliere poi le prime giornate piovose ed i primi freddi autunnali, riscoprendo e riappropriandoci, dopo un’estate trascorsa all’aria aperta, del “calore” di tanti angolini della nostra casa, in cui creare occasioni per trascorre del tempo tutti insieme”.

 

 

Come spiegare Halloween ai bambini della scuola primaria

Con i bambini della scuola primaria, naturalmente attratti da tutto ciò che è “pauroso”, è possibile fare qualche passo in più.

Sarà comunque il genitore, sulla base della sensibilità del bambino, a decidere quanto entrare nel dettaglio o piuttosto quanto rimanere in superficie: “dai 7-8 anni in avanti i bambini acquistano una maggiore consapevolezza; essere quindi immersi, sempre con la presenza amorevole di un adulto di riferimento, in una atmosfera dove sono presenti segni e simboli che rimandano alla morte, consente loro un avvicinamento “giocoso” a questo tema tanto delicato quanto ineluttabile”.

Quindi, sempre partendo dalla precedente narrazione della zucca, possiamo aggiungere altri aspetti, legati alla simbologia della morte e dell’occulto: “la tradizione dell’antico popolo celtico prevedeva che nella notte di fine estate, i pastori andassero in giro con lanterne ricavate dalle rape per tenere lontani gli spiriti che, proprio in quella notte in cui il mondo dei vivi si incontrava con quello dei morti, tornavano dall’al di là”.

Stesso discorso per l’usanza di dolcetto o scherzetto e del travestimento, che possono essere inserite nella narrazione: “Sempre durante quella notte speciale, di cui oggi festeggiamo la ricorrenza, l’antico popolo dei Celti indossava pelli e teste di animali per scacciare gli spiriti, e lasciava fuori dalle porte delle case del cibo per tenerli a bada”.

 

Nel caso dei bambini un po’ più piccoli, il tema del travestimento può essere collegato a quello della paura. “Dai 3 anni in avanti, infatti, le paure assumono una forma concreta (la paura del mostro, del fantasma), che aiuta il bambino a gestirle meglio. Ecco che allora il travestimento da fantasma, da scheletro o da strega si configura come uno strumento in più, oltre alla presenza di un adulto di riferimento, per aiutare il bambino ad entrare in contatto e sperimentare le proprie paure, esorcizzandole, un po’ come accade con i personaggi cattivi delle fiabe“.